La Regione Lazio ha emanato un Decreto che prevede un rimborso per le donne che scelgono di partorire in Casa Maternità o a domicilio nel rispetto dei requisiti previsti dallo stesso.
La donna, o suo delegato entro e non oltre la 36+0 settimana di gravidanza, presenta alla ASL di residenza la modulistica prevista.
La ASL è tenuta a pubblicare sul sito aziendale l’iter procedurale per la richiesta di rimborso, la modulistica necessaria ed i riferimenti della professionista individuata (mail, telefono , orari di ricevimento, indirizzo).
Di seguito viene indicato l’iter procedurale con le rispettive responsabilità.
La donna deve consegnare al Referente Aziendale per il parto a domicilio:
Prima del parto:
• richiesta informata, a cura della donna
• dichiarazione di idoneità al parto domiciliare, a cura dell’ostetrica
• certificazione sulle condizioni di sicurezza , a cura dell’ostetrica e della donna
• prescrizione ossitocina flacone – 1 scatola
• prescrizione profilassi anti D (se madre Rh negativa)
• CedAP compilato dall’ostetrica
• richiesta di rimborso con ricevuta fiscale relativa al compenso della prestazione effettuata
La referente ostetrica:
• verifica la modulistica consegnata dalla donna
• verifica la consegna all’ostetrica che assiste il parto dei farmaci per la profilassi anti D, se madre Rh negativa, secondo la procedura aziendale e dell’ossitocina in flaconi – 1 scatola, secondo la procedura aziendale
• inserisce il CedAP nel fascicolo dell’utente che ha effettuato la richiesta di rimborso di parto a domicilio
• inoltra la modulistica alla direzione amministrativa aziendale per il rimborso dell’assistenza al parto a domicilio
• verifica i tempi e le modalità di rimborso, dandone comunicazione all’utente interessata.
Per il rimborso si fa riferimento alla tariffa stabilita dal DCA 152/2014 a carico del SSR.